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Generici, il ruolo di medici e farmacisti

Farmaci Redazione DottNet | 26/10/2016 16:24

In due anni possibili 3,7 miliardi di risparmi. Gimbe, ma il consumo in Italia è al 19%, contro il 48% della media Ocse

Da qui al 2018 perderanno la copertura brevettuale molecole che ora incidono sulla spesa farmaceutica per oltre 3,7 miliardi di euro. Un maggiore uso dei farmaci equivalenti potrebbe quindi avere effetti importanti sulla spesa farmaceutica dei prossimi anni. A rilevarlo è un rapporto della Fondazione Gimbe (Gruppo italiano per la medicina basata sulle evidenze) sui farmaci generici, segnalato sul sito di Federfarma. Tuttavia, per arrivare a questo obiettivo, bisogna intervenire per rimuovere le cause alla base del sotto-utilizzo dei farmaci equivalenti nel nostro Paese, il cui consumo si attesta sul 19% del mercato totale (dato del 2013) a fronte di una media Ocse del 48%.

''Esiste una resistenza del sistema ad abbandonare i farmaci di marca in favore degli equivalenti - rileva il Gimbe -. Diversi studi dimostrano che il prezzo inferiore influenza negativamente la percezione di medici, farmacisti e pazienti, che vedono gli equivalenti come un prodotto disponibile sul mercato per mere esigenze di risparmio economico, ma inferiore ai farmaci di marca per qualità, efficacia e sicurezza''. A incidere sullo scarso uso dei generici, ci sono anche le norme sulla prescrizione, che prevedono l'interazione di tre decisioni: la prescrizione del medico, la proposta e l'eventuale sostituzione da parte del farmacista e la preferenza del paziente.

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Per invertire la tendenza, secondo il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, ''bisogna rimuovere i pregiudizi sulla loro efficacia e sicurezza, formando e sensibilizzando medici, farmacisti e cittadini''. Con i medici si potrebbero integrare le cartelle cliniche informatizzate con reminder e liste di trasparenza dell'Aifa, e ''allineare i loro sistemi premianti alle prescrizioni di equivalenti''. I farmacisti invece dovrebbero essere monitorati su consiglio e sostituzione, mentre ai cittadini andrebbe fatta un'informazione mirata sugli standard di qualità dei farmaci equivalenti.

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